Rimozione dei tatuaggi e dolore: sfatiamo alcuni miti
Non solo star internazionali, come Angelina Jolie e Victoria Beckham, si sono pentite di aver fatto un tatuaggio. Negli ultimi anni, infatti, la domanda relativa alla cancellazioni di piccoli segni d’inchiostro indelebile è cresciuta vertiginosamente. Ad oggi, è interessante osservare come la loro rimozione con l’utilizzo di un laser risulta essere un trattamento comune, anche se non poco invasivo. Innanzitutto, occorre sottolineare come tale tipologia di operazione comporti dei costi elevati richiedendo, inoltre, anche dei tempi molto lunghi, provocando talvolta anche dolore. Infine, se non ci si rivolge ad un professionista, si rischia di rimanere con delle cicatrici difficili da far scomparire.
Cancellazione di un tatuaggio: motivi e modalità
Attualmente, i tatuaggi costituiscono una vera e propria moda. Tuttavia, non sono pochi i soggetti che decidono di cancellarli per le più svariate esigenze come, ad esempio, un lavoro che non ne consente l’esposizione. Pertanto, in tali casi, sorge il bisogno di schiarirli o di realizzarci sopra una cosiddetta cover up. Anche le modalità risultano essere molteplici: si spazia dal noto laser e dalle creme alla dermoabrasione e alla chirurgia oppure, ancora, alla salabrasione. Nello specifico:
– con la dermoabrasione la pelle viene levigata con una spazzola o una mola abrasiva così da portare l’inchiostro a fuoriuscire dagli strati più superficiali della pelle;
– la salabrasione prevede l’utilizzo di una soluzione salina (sale grosso bagnato) utile per scaldare la pelle ed eliminarne così gli strati superficiali dove è collocato il tatuaggio;
– con la chirurgia, i tatuaggi sono rimossi con il bisturi dopo aver effettuato un’anestesia locale;
– le creme che, in ogni caso, non sono dotate di grande efficacia;
– il laser, il quale rientra tra le tecniche più efficaci. Fastidioso, ma veloce, esso deve essere maneggiato da medici specializzati al fine di non apportare gravi danni alla cute.
Togliere un tatuaggio: tutto quello che bisogna sapere e considerare
Prima di togliere un tatuaggio, occorre necessariamente valutare una serie di aspetti, quali:
– l’impossibilità di farlo scomparire del tutto, in quanto il laser non sempre è in grado di effettuare tale operazione. L’efficacia del trattamento, in particolare, dipende da una serie di fattori come, ad esempio, la densità, il colore, la profondità e il tipo di pigmento e fototipo del soggetto (in poche parole, qui ci si riferisce al colore della pelle). Più la pelle sarà scura, più difficile sarà la rimozione;
– il periodo dell’anno. Rimuovere un tatuaggio, come già accennato, risulta essere un processo lungo e, pertanto bisogna calcolare un arco temporale di almeno 6-8 settimane. Durante i primi tempi, la cute non dovrà essere assolutamente esposta al sole o a lampade abbronzanti. Dopo un paio di mesi, si potrà farlo stando attenti sempre ad utilizzare filtri solari ad alta protezione;
– la professionalità. L’unica cosa da fare quando si decide di rimuovere un tatuaggio è rivolgersi a professionisti del settore, i quali ricorreranno a tecniche moderne. I pigmenti verranno rimossi con sedute periodiche che si concluderanno con la progressiva cancellazione del tatuaggio;
– la grandezza del tatuaggio. In merito, occorre sottolineare come più grande è il tatuaggio, maggiore sarà il tempo necessario per la rimozione dello stesso. In più, bisogna fare attenzione anche alla zona trattata poiché labbra, sopracciglia e cicatrici rappresentano luoghi delicati;
– il dolore. Un trattamento effettuato con laser Q-S è indubbiamente doloroso. Al fine di ridurre il fastidio, in genere, viene applicata un’apposita crema anestetizzante almeno mezz’ora prima dell’inizio della seduta. Durante il trattamento stesso, invece, viene applicato del ghiaccio sulla pelle;
– la persistenza dell’ombra del tatuaggio. In corrispondenza del tatuaggio rimosso, infatti, potrebbe notarsi una sorta di alone per qualche anno o per sempre.
Laser per la rimozione: trattamento efficace?
Ad oggi, non si può affermare che esistano dei modi che certamente vanno a rimuovere del tutto un tatuaggio. Quelli marroni e neri, nello specifico, vengono eliminati con non poche difficoltà. Invece, quelli rossi si prestano ad essere colpiti con più facilità dal laser utilizzato, il quale sarà in grado di assorbire il colore proprio come accade con quelli verdi. Togliere un tatuaggio è molto difficile e, spesso, si registra un’elevata insoddisfazione tra i pazienti. Tuttavia, rivolgendosi a professionisti del settore ciò non risulterà essere più un’utopia. Al fine di prevenire i rischi e di conoscere perfettamente ciò a cui si sta andando incontro, è bene richiedere dettagliate informazioni prima di iniziare la relativa procedura.